sabato 12 gennaio 2013

Pituni missinisi





Lo so il titolo di questo post per molti di voi non vorrà dire nulla...ma dovevo chiamare questa ricetta con il suo nome...e quindi in dialetto.
Questa prelibatezza, perché vi giuro che di questa si tratta...è un classico della cucina messinese.
E' uno sfizio che uno che torna a Messina si deve passare per forza prima di andare via...e chi viene per la prima volta se ha la fortuna di capitare vicino a una rosticceria (tempio dei fritti...arancini, pituni, mozzarelle in carrozza, scagghiozze, sfinci di riso...non vi preoccupate prima o poi le farò tutte queste ricette!)...viene attirato dall'odore...ipnotizzato come Ulisse dal richiamo delle sirene.

Quindi potete capire che punizione divina...è per me, sentire e vedere senza poter mangiare...da girone dantesco!
Ecco la mia ricetta...vi assicuro da leccarsi le dita!

Ingredienti per 4/5 pituni:
Per l'impasto
300 gr di farina di kamut
sale
acqua frizzante fredda q.b.
pizzico di fruttosio
1 uovo

Per il ripieno (che deve essere abbondante e quindi si va un po' a occhio)
1 cespo di scarola
Una decina di filetti di acciughe sott'olio
100 gr circa di provolone dolce

Ho messo in una ciotola la farina , ho aggiunto il sale e il fruttosio e ho mescolato il tutto.
Ho cominciato ad aggiungere l'acqua fino ad ottenere un composto tipo pizza.
A questo punto, ho aggiunto l'uovo e ho continuato ad impastare e ad aggiungere un po' di farina q.b.
Ho messo un panno umido sopra la ciotola e ho lasciato riposare.
Nel frattempo ho preparato il ripieno.
Ho preso la scarola precedentemente lavata e asciugata, e l'ho tagliata a pezzettini.
Ho condito la verdura con sale, olio extra vergine di oliva, e filetti di acciughe sott'olio tagliati a pezzettini.
Ho steso l'impasto come si fa per il calzone, ho messo la scarola condita e ho aggiunto il formaggio a dadini piccoli. Ho chiuso "i pituni" e li ho adagiati su un canovaccio infarinato.
In una casseruola dai bordi alti, ho portato a temperatura l'olio per friggere e ho immerso "i pituni"
con cautela.
Con una schiumarola, una volta cotti, li ho sistemati su un piatto con carta assorbente.

La sua morte è mangiarli " caudi caudi" (caldi!) e fumanti!
Ma anche il giorno dopo....riposati... sono un brunch strepitoso!


2 commenti:

  1. Ciao Angela, grazie...
    Anche perché grazie a te finalmente ho trovato una seria ricetta senza lievito, così come deve essere, mentre sul web quasi tutti considerano i pitoni come panzerotti!
    Io da pugliese che ha scoperto i pitoni a Messina ho ben compreso la differenza!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Francesca scusa il ritardo nel risponderti. Mi fa piacere che apprezzi questa ricetta. E spero nel frattempo che l'abbia provata!

      Elimina